Il Marocco è un paese affascinante, ricco di colori, sapori e una grandiosa cultura. Un luogo dove è necessario farsi guidare dalle sue tradizioni millenarie e dalla gentilezza del suo popolo, per vivere la sua vera essenza. Se avete in programma di visitare questo meraviglioso paese, potete trovare tutte le informazioni utili all’organizzazione nel nostro articolo, Organizzare un viaggio in Marocco: consigli pratici. Durante il nostro viaggio on the road alla scoperta del Marocco, una tappa irrinunciabile dell’itinerario non poteva che essere il deserto del Sahara.
Qui potete trovare la nostra intervista a cura di Rolling Pandas in cui abbiamo parlato di Viaggi in Marocco e molto altro su di noi!
Era da tempo che sognavamo di attraversare le maestose dune di sabbia rossastra del deserto sul dorso di un dromedario. Se a questo aggiungiamo la possibilità di dormire in una tenda berbera, abbiamo realizzato tutti i nostri desideri. Non è semplice descrivere a parole le emozioni provate di fronte all’immensità del deserto, un luogo surreale, dove regna il silenzio e finalmente riesci a sentire il rumore dei tuoi pensieri. Per questo, e tanti altri motivi, è sicuramente una delle esperienze che vi consigliamo di fare almeno una volta nella vita.
“Chi non conosce il silenzio del deserto non sa cosa sia il silenzio.” (Proverbio Tuareg)
Come raggiungere il deserto da Fes
Il nostro viaggio verso le dune dell’Erg Chebbi è iniziato la mattina presto dalla città di Fes ancora addormentata. Spesso le distanze in Marocco non sono per niente brevi e i percorsi in macchina di conseguenza diventano lunghi e faticosi. Ma, non fatevi spaventare dal viaggio, solo in questo modo riuscirete ad ammirare paesaggi sconfinati e incontaminati. La distanza tra Fes e Hassilabied, piccolo villaggio vicino a Merzouga nei pressi dell’Erg Chebbi, è di circa 450 chilometri, una traversata di almeno sette ore se non prevedete di fare soste. Noi vi consigliamo di fermarvi a Ifrane per simpatizzare con le bertucce che scorrazzano in libertà tra gli alberi e di fare una sosta per il pranzo a Midelt, che si trova più o meno a metà strada tra Fes e il deserto del Sahara.

Più ci si allontana da Midelt, più i centri abitati iniziano a diradarsi e il paesaggio comincia a trasformarsi. Gli alberi pian piano scompaiono per lasciare spazio a un deserto brullo e roccioso, fino ad arrivare a un terreno sabbioso con le maestose dune all’orizzonte. Gli ultimi chilometri per raggiungere il nostro hotel ad Hassilabied (che funge da base per la notte nel deserto), non sono stati per niente semplici. Prima ha iniziato a piovere (si anche nel deserto piove!), poi un’improvvisa e forte tempesta di sabbia ci ha presi alla sprovvista. Ma nonostante ciò, dopo circa otto ore di viaggio, siamo arrivati al villaggio dove abbiamo parcheggiato la macchina, preso gli zaini e iniziato la nostra avventura nel deserto del Sahara.
Da Hassilabied alle dune del deserto del Sahara
Dopo numerose ricerche durante l’organizzazione del viaggio, la scelta del campo tendato è ricaduta su Berber Camp Merzouga. Ci sentiamo di consigliarlo per l’ottimo rapporto qualità/prezzo: una notte in tenda matrimoniale con cena, colazione e camel trek per soli € 47,00 a testa (prenotato su Booking). La loro base di appoggio si trova nel villaggio di Hassilabied presso l’hotel Camel’s House, dove è possibile rinfrescarsi e lasciare le proprie cose prima di addentrarsi nel deserto del Sahara. Nonostante ci fosse una tempesta di sabbia in corso, ci hanno assicurato che fosse ugualmente sicuro raggiungere il campo con i dromedari. Non ce lo siamo fatti ripetere due volte e siamo saliti sul 4×4 che ci ha portato al campo dei dromedari.

Da qui la nostra guida berbera, ci ha condotto per un’ora tra le dune dorate del deserto verso il campo tendato. Il tramonto sullo sfondo ha reso ancora più suggestiva questa esperienza. Tenete a mente che il camel trek non è proprio una passeggiata. Le gobbe dei dromedari sono molto scomode e il loro movimento ondeggiante richiede una buona presa e un po’ di equilibrio. Ma anche se il giorno dopo vi sveglierete doloranti, è assolutamente un’esperienza che rifaremmo altre mille volte. Se quindi non fa per voi, potete scegliere di raggiungere la vostra tenda con la jeep 4×4 o anche con il quad. A nostro avviso però queste ultime due opzioni rovinano l’atmosfera del luogo incontaminato e non sono minimamente paragonabili alle emozioni provate durante la traversata con il dromedario.
Una notte in una tenda berbera
L’accampamento è composto da sei tende rivestite di un pesante tessuto bianco per ripararle dalla sabbia e dal calore del sole. Di fronte a ognuna di esse si trova un piccolo salottino con un divanetto, un tavolino e due pouf dove rilassarsi e godersi il panorama. Oltre alle tende/camere è presente anche un tendone più grande dove vengono preparati e serviti i pasti. Le tende anche se non sono troppo lussuose dispongono di tutti i comfort possibili. Un letto matrimoniale molto comodo, servizi e doccia privati molto essenziali, ma comunque funzionali. Dopo aver ammirato un tramonto infuocato tra le dune, sorseggiando dell’ottimo tè alla menta accompagnato da frutta secca e dolcetti, verso le 21:00 i ragazzi ci servono la cena.

Il tendone/sala da pranzo è addobbato con tessuti e cuscini dai colori sgargianti e il tavolo con tovaglie e stoviglie dallo stile arabeggiante. Si cena tutti insieme, a lume di candela, in un unico tavolo come una grande famiglia. Le pietanze servite sono una più deliziosa dell’altra. Si comincia con riso e un mix di verdure colorate, per poi continuare con tajine di pollo e verdure e concludere con frutta fresca. Dopo la superlativa cena berbera, ci spostiamo all’aperto, dove attorno a un focolare acceso assistiamo a uno spettacolo di musica berbera tradizionale. Tra canti, danze e risate trascorriamo una piacevolissima serata in compagnia dei ragazzi del campo e di una simpatica famiglia marocchina in vacanza. La voglia di passare tutta la notte con loro è tanta, ma l’indomani la sveglia suona molto presto, l’alba ci attende.
L’alba sulle dune
A differenza di quello che ci aspettavamo, ad agosto nel deserto non si avverte l’escursione termina tra giorno e notte, fa sempre caldo per cui non è necessario un abbigliamento pesante. Dopo aver trascorso la notte cullati dal rumore della sabbia trasportata dal vento, poco prima delle 6:00 ci svegliamo per non perdere lo spettacolo dell’alba. Aspettavamo questo momento da molto tempo, un po’ come da bambini si attende con ansia la mattina di Natale. Dobbiamo ammettere che le aspettative erano molto alte, ma possiamo dire che sono state superate di gran lunga.

Il solo uscire dalla tenda e trovarsi soli nel silenzio del deserto con le prime luci del mattino è stata un’emozione unica. Poco lontano dall’accampamento si trova una duna sulla cui cima è stato posto un tavolino in ferro battuto con due sedie. Il posto perfetto per ammirare l’alba perfetta. Il susseguirsi dei colori che a mano a mano diventano sempre più caldi e si mescolano con l’arancione della sabbia. La leggera brezza che rimodella la forma delle dune. Il calore del sole che pian piano inizia a scaldare la pelle. Ma soprattutto il silenzio quasi surreale, ci hanno lasciato a bocca aperta. L’emozione provata di fronte al sorgere del sole che timidamente fa capolino tra le nuvole per illuminare la maestosità delle dune è indescrivibile.
Dopo aver trascorso più di un’ora dinnanzi a questo spettacolo della natura, intorno alle 7:30 viene servita la colazione all’aperto. Proprio come la cena della sera precedente, anche la colazione ci regala sapori unici e autentici, accompagnati dall’immancabile bicchiere di tè alla menta. Terminata la colazione, raccogliamo le nostre cose e risaliamo “in sella” ai nostri amici dromedari per tornare al villaggio. Trascorrere una notte nel deserto, in una tenda berbera è sicuramente un’avventura unica nel suo genere. Un turbinio di emozioni indimenticabili che vi auguriamo di provare almeno una volta nella vita.

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