Una passione scoperta di recente che ci accomuna è il trekking, così durante i weekend andiamo alla ricerca delle bellezze della nostra Liguria. Come ad esempio il sentiero di Punta Manara o il percorso a piedi da Deiva a Framura. Ma un circuito che da tempo ci sarebbe piaciuto percorrere è quello per raggiungere il Monte Caucaso. Il Caucaso è una montagna dell’Appenino Ligure che domina dall’alto il tratto centrale della Val Fontanabuona. Con i suoi 1245 metri di altitudine è considerato il belvedere sul mar Ligure. Per raggiungere la vetta sono disponibili due sentieri che formano un percorso ad anello con partenza dal Passo della Scoglina e dal centro abitato di Barbagelata. Il primo è un tracciato più lungo e a tratti molto impegnativo, il secondo invece, è adatto a chiunque, anche a famiglie con bambini.
Il primo tratto immerso nella faggeta
Noi abbiamo deciso di intraprendere il sentiero dal Passo della Scoglina, raggiungibile in auto sia da Genova sia dalla riviera di levante Ligure. Dopo aver percorso la strada provinciale della Val Fontanabuona, giunti in prossimità di Monleone, si svolta verso Favale di Malvaro. A destra provenendo da Chiavari, a sinistra arrivando da Genova. Dopo circa una decina di chilometri, si raggiunge il Passo della Scoglina, dove è possibile parcheggiare l’auto e proseguire per i boschi. Il percorso, segnato da tre pallini rossi disposti a triangolo, inizia con un piacevole saliscendi tra la natura rigogliosa. Questo tratto lungo il crinale permette di ammirare panorami meravigliosi a strapiombo sulla sottostante Val Malvaro.

Dopo circa mezz’ora, si raggiunge una splendida faggeta e il sentiero diventa pianeggiante. Dalla faggeta ci si inoltra sempre più nel fitto bosco, fino ad arrivare al Passo Volta. Qui, in corrispondenza di un traliccio dell’alta tensione, si devia verso destra per scendere nella valletta del torrente Aveto. Attraversiamo il torrente più volte, senza alcuna difficoltà, proseguendo nel cuore della faggeta fino a Prato Lungo. In questo punto gli alberi si diradano sempre più fino a scomparire. Continuando a seguire il segnavia con tre pallini rossi disposti a triangolo, si risale nuovamente per un breve tratto lungo lo spartiacque, fino a quando si incontra un bivio.
La salita al Monte Caucaso
Lasciato il sentiero sulla destra con segnavia due pallini blu che conduce a Barbagelata, si prosegue su quello che scende a sinistra e in poco tempo si raggiunge l’Acquapendente. Arrivati a questo punto il segnavia cambia, diventando un triangolo rosso in direzione del Monte Caucaso. Una volta raggiunta questa segnaletica, il percorso muta diventando sempre più impegnativo. Il tratto in salita è talmente ripido e dissestato che è necessario aggrapparsi a rami e arbusti in alcuni punti per non rischiare di cadere. Tra le varie soste per riprendere fiato e scattare qualche fotografia, impieghiamo circa quaranta minuti a percorrere questo tragitto tortuoso.

Finalmente dopo circa due ore e mezza raggiungiamo la meta finale. Il dolore alle gambe e la stanchezza dovuta al fiato corto, vengono però ampiamente ripagati una volta raggiunta la vetta del Monte Caucaso. Da qui, si apre una spettacolare vista a 360° sul mare e le montagne che ci circondano. Da un lato il panorama spazia dalle Alpi Apuane a quelle Liguri, dai monti del Parco Antola, al Maggiorasca e l’Aiona, nonchè al vicino Ramaceto. Dall’altro lato invece, possiamo ammirare l’intero Golfo del Tigullio, da Portofino a Sestri Levante, e nelle giornate particolarmente terse anche la Corsica. Dopo esserci rifatti gli occhi, ci rilassiamo sulla cima del monte e pranziamo al sacco.
Sulla vetta erbosa del Monte Caucaso si trova una graziosa cappelletta, costruita nel 1940 in onore della Madonna della Pace. Poco sotto la cima sorge il Rifugio Monte Caucaso dove è anche possibile pranzare o comunque riposarsi dopo la camminata. Dalla sommità del monte si può decidere di proseguire per il sentiero in direzione di Barbagelata e quindi completare l’anello del Monte Caucaso. Noi però dobbiamo desistere in quanto inizia ad alzarsi una nebbia fitta verso quella direzione, così decidiamo di ripercorrere lo stesso tratto dell’andata. Superiamo il primo tratto ripido e dopo circa un’ora e un quarto arriviamo al Passo della Scoglina terminando il nostro trekking.

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