Se vi dicessi (Sharon) che alla veneranda età di 27 anni ho visitato per la prima volta la Val di Fassa mi credereste? Ebbene sì, lo confesso: non ero mai stata prima d’ora in questa zona spettacolare delle nostre Alpi. A mia discolpa però, c’è da dire che la mia nonna paterna era originaria della Valtellina, per cui ogni estate o settimana bianca della mia infanzia l’ho trascorsa lì. Per Diego invece, questa magnifica Valle è come una seconda casa. Fin da piccolo le vacanze estive con la famiglia le ha sempre trascorse qui, tra lunghe passeggiate nella natura, trekking alla scoperta delle immense Dolomiti e ottime mangiate. Dopo anni che continuavamo a rimandare, finalmente quest’estate siamo riusciti a goderci la montagna: ecco il nostro itinerario di 4 giorni in Val di Fassa.

Sistemazione
Alpen Hotel Panorama mezza pensione (colazione + cena) per 3 notti, Strada Ciadenac 7, Campitello di Fassa (TN) € 396,00
Itinerario di 4 giorni in Val di Fassa: prima tappa, Lago di Carezza
GIORNO 1: di buon’ora ci mettiamo in macchina e dopo circa 4 ore raggiungiamo la Val di Fassa. Prima di dirigerci verso la destinazione finale della giornata, decidiamo di fare una passeggiata sulle rive dello scenografico Lago di Carezza. I colori e i riflessi dell’acqua sono a dir poco spettacolari: mille sfumature di azzurro, turchese e verde che si mescolano alla perfezione. Purtroppo il panorama intorno è gravemente segnato dalla furia del maltempo che nel 2018 ha distrutto la celebre Foresta dei Violini. Dopo una piacevole passeggiata ci rimettiamo in marcia e in poco tempo arriviamo nel nostro albergo a Campitello dove hanno inizio i nostri 4 giorni in Val di Fassa.
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Questo viaggio è stato organizzato con la famiglia di Diego per fare una sorpresa a sua mamma in occasione del suo compleanno. I genitori e la sorella di Diego, con il suo compagno e il piccolo Alessandro, sono partiti qualche giorno prima di noi senza svelare il nostro arrivo alla festeggiata. Così appena giunti in paese siamo andati subito alla ricerca della mamma di Diego per farle una sorpresa. Ben riuscita tra l’altro: non ha mai sospettato nulla! Dopo un tè caldo torniamo in albergo, ci rinfreschiamo prima di cena e poi scendiamo nella sala ristorante dell’hotel per cenare tutti insieme.
Lungo la Pista Ciclabile delle Dolomiti di Fassa e Fiemme
GIORNO 2: ci svegliamo presto per una colazione super energizzante in albergo e dopo esserci preparati ci dirigiamo in centro per noleggiare le biciclette. Il tempo non è dei migliori, ma le temperature abbastanza piacevoli così dedichiamo la mattinata a pedalare lungo la Pista Ciclabile delle Dolomiti di Fassa e Fiemme. Il nostro itinerario comincia a Campitello, dove imbocchiamo una strada sterrata forestale e proseguiamo costeggiando il torrente Aviso. Si alternano tratti pianeggianti a dolci salite, attraversando piccoli centri abitati. Dopo qualche km fa capolino un timido sole che rende l’escursione ancora più piacevole. Attorno a noi fitti boschi, prati verdi, la pace della montagna e le impervie Dolomiti che fanno da sfondo.

Continuiamo a pedalare e giungiamo in prossimità del parco giochi di Soraga. Qui dopo una breve pausa, ci rimettiamo in marcia sulla strada del ritorno. La via del ritorno è più faticosa, in quanto in salita, e a ciò si aggiunge la pioggia, ma con calma arriviamo a Campitello intorno a mezzogiorno. Ci riscaldiamo in albergo con una bella doccia calda e più tardi mangiamo un boccone a pranzo nel ristorante pizzeria Kamerloy. Visto che il cielo non dà cenni di voler smettere di piovere, dopo pranzo ci riposiamo un po’ in camera e nel pomeriggio ci spostiamo a Moena per due passi in centro. Ci concediamo una cioccolata calda e una tisana fumante e rientriamo in albergo per l’ora di cena.
Dal Passo Pordoi, al Passo Sella fino alla splendida Val San Nicolò
GIORNO 3: il giorno seguente ci alziamo con il cielo limpido e il sole che splende tra le cime innevate. Durante la notte infatti, ha nevicato e lo spettacolo delle montagne diventa ancora più suggestivo. Finita la colazione, ci mettiamo in viaggio, direzione Passo Pordoi. Più saliamo in quota, più il paesaggio si tinge di bianco candido. Arrivati al Passo le temperature scendono sotto lo zero e un forte vento rende tutto più difficile. L’idea era quella di avventurarci in un trekking, ma i sentieri sono ricoperti di neve e ancora peggio di ghiaccio. Decidiamo di non rischiare e così optiamo per un’altra escursione in giornata.

Ma prima di raggiungere la meta, facciamo una deviazione verso il Passo Sella per ammirare lo spettacolo innevato che si apre ai nostri piedi. Risaliamo in macchina e raggiungiamo la Val San Nicolò. Dopo la terribile tempesta del 2018, l’accesso alle auto è vietato. Si può quindi, arrivare in macchina da Pozza di Fassa fino alla località Vidor e da lì o si prosegue a piedi per raggiungere la Valle o si prende un bus navetta fino alla Baita Ta Cajaa. Saliamo con la navetta e iniziamo l’escursione.
Il percorso è un falsopiano semplice immerso nella vallata puntellata da casette di legno. Dopo circa mezz’ora di cammino la strada diventa sterrata e la salita si fa più pronunciata (ma comunque adatta a tutti). La passeggiata termina in prossimità delle cascate e dell’omonima baita. Ci gustiamo un ricco pranzo a base di polenta alla Baita alle Cascate e dopo qualche foto di rito ripercorriamo il sentiero a ritroso. Al ritorno decidiamo di non prendere la navetta e proseguire a piedi fino al parcheggio in località Vidor. Torniamo in albergo, ci riposiamo e dopo una doccia rilassante siamo pronti per la cena.

Ultima tappa dell’itinerario di 4 giorni in Val di Fassa: Passo di Costalunga
GIORNO 4: l’ultimo giorno del nostro itinerario di 4 giorni in Val di Fassa lo trascorriamo tra i sentieri del Passo di Costalunga. Saliamo in quota con la seggiovia Carezza Catinaccio e arriviamo al Rifugio Paolina a 2125 metri di altitudine. Anche qui i sentieri sono ricoperti da una fitta coltre bianca e le zone ancora in ombra sono ghiacciate, ma con calma iniziamo il nostro percorso. Dal Rifugio partono diversi sentieri, noi imbocchiamo quello a destra; il percorso inizialmente è in salita su stretti gradini, ma dopo poco tempo si apre un comodo sterrato. In circa mezz’ora raggiungiamo il monumento a Christomannos, un’imponente aquila di bronzo, dedicata al politico e pioniere del turismo sudtirolese Theodor Christomannos.
Dopo qualche foto, proseguiamo la nostra escursione in direzione del prossimo rifugio, ma purtroppo il tempo cambia nuovamente e per evitare di rimanere bloccati torniamo indietro. Tornati al Rifugio Paolina ci concediamo una pausa con una birra, salutiamo la famiglia di Diego e decidiamo di provare a imboccare i sentieri sulla sinistra. Il percorso è molto stretto e inizialmente in piano; continuiamo a camminare con le imponenti Dolomiti sullo sfondo fino a che arriviamo in un punto in cui il sentiero diventa impraticabile. Ci troviamo davanti una ripida discesa completamente ghiacciata senza alcuna protezione laterale; tentiamo di percorrerla, ma ad ogni passo scivoliamo, così (di nuovo) siamo costretti a fare dietrofront e tornare al Rifugio. Concludiamo il nostro viaggio di 4 giorni in Val di Fassa con un bel pranzo tirolese e salutiamo lo spettacolo delle montagne innevate.

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